CAVALLERIA VESUVIANA
A quasi trent'anni non affrontare il Mondo dell'Arte con un percorso ben preciso è sia un pregio che un difetto. Gli artisti eclettici alla Leonardo piacciono a tutti ma nel caotico mondo delle industrie creative del XXI secolo, lo specializzarsi e presto in una singola e specifica disciplina aumenta le chance di riuscire a fare delle proprie Passioni il nostro Sostentamento.
Tuttavia, è sempre un piacere poter staccare per una volta dall'appena raggiunto mondo della scrittura per il Cinema e dedicarsi ad un'esperienza a tratti simile ma totalmente diversa da essa. A fine 2021, con un cortometraggio (Fino al mare) in fase di chiusura ed una Relazione da poco iniziata, mi sono permesso di ascoltare il consiglio di mia madre e far domanda per La Fabbrica Urbana della Creatività - Il San Carlo a Vigliena.
Il ben noto teatro partenopeo, creato da Re Carlo di Borbone nel 1737, primo teatro operistico mondiale, ha da circa un decennio riconvertito le fabbriche abbandonate della Cirio nella parte nord di San Giovanni a Teduccio (letteralmente davanti al vecchio Forte Vigliena) in uno spazio di creazione per costumi e scenografie del San Carlo.
Da lì sono nate le Officine San Carlo a Vigliena, una serie di laboratori, parte integrante del Teatro al centro cittadino, che lavorano "in gran segreto" alla realizzazione degli aspetti tecnici (e creativi) delle messinscene degli spettacoli cittadini. La fabbrica d'arte nella vecchia fabbrica di pomodori che per dieci anni ha lavorato nell'ombra per realizzare opere di grandissimo valore culturale. Dieci anni di attesa che hanno fatto crescere il valore che quello spazio riconvertito a Vigliena ha per i piani alti del San Carlo e che hanno portato alla decisione di aprirli, finalmente, alla comunità.
La Fabbrica Urbana della Creatività è stata, quindi, sia un insieme di laboratori artistici per la comunità che la proposta del San Carlo di aderire all'opera di riqualifica di Vigliena. La mia avventura in quei locali è iniziata il 9 Febbraio 2022 ed è proseguita felice attraverso tre corsi specifici che ho selezionato tra la rosa di quelli disponibili per accrescere il mio bagaglio culturale, lavorare con professionisti e cimentarmi in aree mai esplorate prima:
- Con Giuseppe Casciano in arte Ceppeland ho studiato cosa si cela dietro il successo dei Social, studiando il fenomeno degli Influencer ma anche come essere un Filmmaker abile negli effetti video e che punta alla qualità più che ai meri numeri
- Con Mario Pistoiese sto lavorando alla realizzazione del Documentario sulle Officine nell'ambito del suo corso di Produzione Audiovisiva
- Con Giovanni Chianelli mi sono rimesso tra i banchi di un Corso di Scrittura Creativa per conoscere nuovi possibili colleghi e scrivere, tutti insieme, la Drammaturgia che sarebbe stata rappresentata dalle stesse Officine
Rivisitazione di Cavalleria Rusticana in salsa San Giovanni moderna, col tema del lavoro (la delocalizzazione della Ciro/Cirio) messa abbastanza in primo piano e con una rappresentazione della donna non più ancorata a ruolo passivo o di mero oggetto del desiderio, la nostra Drammaturgia è stata portata in scena dalle Officine per la prima volta questo venerdì 1° Luglio 2022. Una data piccola ma importante per la mia carriera.
Cavalleria Vesuviana è la mia prima drammaturgia ad essere stata portata in scena. E che scena: Officine San Carlo di Napoli, opera minore ma sempre opera del Teatro San Carlo, prima assoluta a San Giovanni a Teduccio il 1° Luglio 2022.
Non voglio esprimermi sulla resa scenica del testo, né sui cambi e modifiche del copione che sono stati apportati dal regista. Ognuno fa il suo mestiere e siccome (almeno per adesso) non sono al livello di Shakespeare sono ben conscio che i testi che propongo verranno sempre letti come una bozza sulla quale lavorare sopra. Ma anche questo è il bello del mio mestiere: scrivere il meglio possibile affinché chi metterà e rimetterà le mani dopo sulla tua opera (amata o meno che sia) possa far il minor numero di danni possibile. Lo faccio già da qualche anno nel mondo dei Corti per il Cinema (con Fino al mare scritto e diretto da me ma sempre in maniera corale) e l'ho subito imparato a fare anche per il Teatro.
Qui dieci delle ben più tante mani che hanno lavorato alla prima stesura dell'opera. L'emozione più grande della serata è stata vedere che tutti gli spettatori avessero tra le mani un libretto dove era scritto, nero su bianco, che sì: quella Cavalleria Vesuviana che stavano per vedere, nel bene o nel male, l'avevi scritta (anche) tu.
Per la serie, Pasquale Fresegna fa (finalmente) cose... e non ha paura di dirlo
Ah, comunque è Giusy Scarano e non Giuseppina il nome di una delle co-autrici del testo
Quando si scrive e non si ha il Cut Finale, ovvero la decisione di dire cosa è dentro e cosa è fuori in una storia, si fa una gara con sé stessi sperando che nel nuovo progetto una percentuale di scritto maggiore (o di battute migliori) venga mantenuto dal regista di turno rispetto al progetto precedente. Cavalleria Vesuviana non è stato da meno. Anzi, è stato un ottimo battesimo per questa mia nuova "deviazione" artistica.
Sapevamo già prima della messinscena che molte battute e scene erano state modificate mentre l'ossatura di base, i personaggi e molti confronti erano stati mantenuti. Questo mi aveva lasciato un po' di amaro in bocca in quanto, molti tagli, significava dire alte probabilità di trovarsi monchi del proprio contributo preferito. Sono andato quindi alle Officine conscio che, nel mio perfezionismo, sarei rimasto ad un certo punto deluso per una mia battuta tagliata a metà. Ma così non è stato, o per meglio dire non è stato tutto.
Uno dei personaggi da noi creati ad hoc per la rappresentazione, Carmine, lo scemetto della situazione non solo è rimasto nel taglio finale dell'opera ma ha ottenuto maggior spessore. O per meglio dire, da personaggio di carta inventato da noi e solo da noi e caratterizzato con le nostre paure e fisime lo abbiamo visto trasformato in personaggio in carne ed ossa. Reale, tangibile e ben recitato. Lui, col capellone tra il Maradona del Napoli e il Buzz di Colorado, è stato la valvola di sfogo e di risate nei punti caldi della Commedia.
Personaggio scemotto inventato da noi, ben scritto, portato in vita dalla carta come un moderno Pinocchio e recitato bene. Ma Carmine non si è fermato per me solo a questo. Nonostante io abbia lavorato a linee di plot che hanno interessato tutti e tre gli atti di questa strana Commedia, scritto la frase finale ciliegina sulla torta dell'opera poi prontamente tagliata nella messinscena dal regista e mi sia visto tagliato molte linee narrative secondarie determinanti nella prima versione del testo ho in Carmine espresso tutta la mia anima giocosa, facendo di un personaggio nemmeno creato/proposto da me la mia essenza in quell'opera. E quando ho visto che quelle mie battute erano rimaste tra primo, secondo e terzo atto e che proprio quelle mie battute sono state capaci di rendere il personaggio tanto interessante... beh! Ho toccato le vette del cielo.
E per questo, dovrò sempre ringraziare mia madre che mi fornì quel giorno che scrivemmo l'inizio dell'opera delle pizzette margherita con pellicina di pomodori messa in ogni lato (fonte d'ispirazione per il declamare di Carmine sulle pellecchie) e i modi di fare sempre allupati del mio amico Luigi, nonché il suo amore viscerale per le Rumene (come fonte della battutina sulla delocalizzazione in Moldavia ben vista da Carmine perché lì ci sono un sacco di belle femmine) nonché delle mie stesse fisime l'amore (che porteranno il riccioluto attore a dire al cattivo di turno di non preoccuparsi per l'addio della sua amata che tanto se vuole le presento mia cugina).
Insomma, in ogni Opera c'è sempre qualcosa della vita privata di chi l'ha scritta. Involontariamente, ve ne servo ora alcune risposte. Per chi volesse ammirare l'intero spettacolo, dopo le date del 1°, 2 e 3 Luglio, Cavalleria Vesuviana torna alle Officine nuovamente questo weekend: il 7, 8 e 9 Luglio 2022. Poi... poi si vedrà!
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